Scopello e i suoi faraglioni

Frazione del comune di Castellammare del Golfo, Scopello conta circa 118 residenti, cresciuto attorno ad un antico baglio, distante poco più di 10 km dal capoluogo comunale, che d’estate diventano circa 2.000. Nei pressi si trova la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro e i “faraglioni di Scopello“, con l’attigua tonnara.
A poca distanza dal baglio si trova Guidaloca, una baia limitata dal “Pizzo della Gnacara” e dalla “Puntazza”. Al suo interno si trova una grande spiaggia a forma d’arco formata da ciottoli, lunga circa 400 metri. Sul lato ovest della “cala” è presente una torre cilindrica risalente al XVI secolo, posta a guardia di quel tratto di costa.

 

 

 

STORIA

Deve probabilmente il proprio nome ai faraglioni o scogli (in latino scopulus, in greco scopelos).
Il primo insediamento sul promontorio dove si trova Scopello risale all’età ellenistica, poi continuato nelle epoche romana e islamica. Durante il periodo normanno fu demanio regio. Negli anni ’30 del XIII secolo l’imperatore Federico II di Svevia concesse la terra di Scopello al piemontese Oddone de Camerana, e ai cavalieri lombardi arrivati con lui in Sicilia. Nel 1237 Oddone di Camerana e i suoi cavalieri lombardi si spostarono a Corleone, e l’imperatore Federico II concesse Scopello in feudo alla città di Monte San Giuliano (oggi Erice).
L’attuale borgata risale al XVII secolo ed è divisa in due parti: un baglio, che la tradizione indica come d’epoca normanna, ma risalente al XVIII secolo, e una piazzetta con la chiesa di Santa Maria delle Grazie, parrocchia dal 1961, e poche case.
Ferdinando II di Borbone elesse l’area di Scopello, con il vicino omonimo bosco, al rango di riserva reale per la caccia, visitandola due volte nel 1830 e nel 1859. A motivo di queste visite, essendo prossima l’unità d’Italia, con la spedizione dei Mille gli scopellesi si schierarono dalla parte borbonica, tanto da ingaggiare una battaglia, tra il dicembre 1862 e il gennaio 1863, con le forze piemontesi che non riuscirono facilmente ad insediarsi nella borgata. La riserva di caccia di Scopello venne assegnata a una società statale che aveva il compito di dismettere i beni del vecchio stato borbonico e venne acquistata a prezzi bassissimi da affiliati alla mafia di Castellammare del Golfo che avevano sostenuto la causa unitaria e che poi rivendettero i terreni a prezzi di mercato.

 

LA TONNARA

La tonnara di Scopello è una delle più importanti e antiche di tutta la Sicilia: i primi fabbricati risalgono al XIII secolo, la tonnara vera e propria fu edificata nel XV secolo da Giovanni Sanclemente e ampliata dalla famiglia Sanclemente nel corso del XVI secolo; passò quindi alla Compagnia di Gesù e infine alla famiglia Florio. La tonnara è stata nel tempo location di diversi film e spot pubblicitari, la scena più famosa è sicuramente quella dell’incontro di Brad Pitt e Catherine Zeta-Jones con il padre di lei in “Ocean’s Twelve” del 2004, suggestive anche alcune scene della serie “Il Commissario Montalbano” precisamente alcune scene dell’episodio: “Il Senso del Tatto” del 2002. Tra gli spot pubblicitari si ricordano la processione a piedi nudi con Lorena Forteza che calza le scarpe in “superga: si odia o si ama” di Alessandro Alatri nel lontano 1996, lo spot della wind per i mondiali di calcio del 2010 con Aldo Giovanni e Giacomo e lo spot di That’s amore Findus girato nel 2013.

 

IL PANE “CUNZATO”

L’antico panificio di Stabile e Anselmi con il forno a legna prepara “u pani cunzatu” (pane condito), condito con i prodotti semplici del territorio quali: olio, origano, acciughe, pecorino, sale e pepe. Il forno è diventato oggi ritrovo di parecchi turisti che prima di proseguire per la famosa tonnara di Scopello si fermano a comprarlo per poi consumarlo seduti in un piccolo cortile rinfrescato da alberi di fico (ficari). Il pane “cunzatu” è diventato un must della tradizione dello street food di Scopello, è un pane fresco e morbido, va consumato sul momento. Questo semplice panino, ideato per praticità, esempio della cucina povera dei contadini e dei pescatori di un tempo, profuma di Sicilia e merita di essere provato.

 

 

Scopello

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Soggiorno minimo una settimana, da sabato a sabato.